Il pavimento pelvico
25 Gennaio 2017 - Gravidanza
Non tutte le donne conoscono l'importanza del pavimento pelvico, di averlo tonico e sensibile e soprattutto di riuscire a mantenere il suo controllo anche in età avanzata. Come agire allora per evitare sgradevoli inconvenienti, come un prolasso dello stesso?
In primo luogo sarebbe opportuno informarsi ed essere educati al riconoscimento e alla cura del proprio perineo. Sarebbe auspicabile che già a livello scolastico venisse dedicato uno spazio preciso a questa parte del corpo e al suo significato. Anche i diversi operatori del settore sanitario, quali ginecologi ed ostetriche, dovrebbero parlare alle donne del pavimento pelvico durante lem visite di routine o in occasione di un pap-test. Purtroppo, ancora oggi, capita spesso di imbattersi in signore che pochi giorni dopo il parto si gettano a capofitto in intensi allenamenti in palestra per recuperare la forma fisica di 9 mesi prima e ricostruire il proprio addome piatto e scolpito. Probabilmente nessuno degli operatori che l'hanno assistita hanno avuto la coscienza di metterla in guardia dai gravi rischi per la salute (e in particolare per il proprio pavimento pelvico) che un tale comportamento implica. La gravidanza in realtà non dura nove mesi ma diciotto. Nove mesi di gestazione e nove mesi di puerperio e recupero. Non c'è nulla di male nel voler ritrovare la propria forma fisica e la propria linea. Ma solo se ciò avviene nei tempi e nei modi più corretti, senza fretta e rispettando le giuste priorità.
In secondo luogo diventa essenziale la tutela del pavimento pelvico in tutte le situazioni potenzialmente a rischio, prima fra tutte quella del parto. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero totale di episiotomie oggi effettuate sulle donne eccede di gran lunga il numero di interventi di questo tipo realmente giustificato dal punto di vista clinico. Una diversa preparazione del pavimento pelvico durante la gravidanza e una più fisiologica gestione del travaglio, dei suoi tempi e delle sue modalità, potrebbe certamente contribuire a invertire tali statistiche.
Infine esiste la terapia e la riabilitazione. Prima la donna era costretta, in caso di incontineza urinaria o di prolasso del pavimento pelvico, a scegliere tra rassegnazione, pannolini e intervento chirurgico. Oggi esistono diversi approcci "conservativi" di sicuro successo, in grado di evitare o comunque integrare le più tradizionali strategie invasive. Uno di questi è la chinesiterapia, che consiste nell'esecuzione di alcuni semplici esercizi di contrazione e rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico, in grado di favorire la presa di coscienza e il rafforzamento di tutto il sistema di sostegno degli organi pelvici.
Vieni a parlarne con noi, vedremo di studiare un piano di esercizi terapeutici post-parto o di riabilitazione.